Tenebra è la notte - Murubutu, Dia

Tenebra è la notte - Murubutu, Dia

Год
2019
Язык
`Itāļu`
Длительность
271680

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Dziesmas vārdi " Tenebra è la notte "

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Tenebra è la notte

Murubutu, Dia

È tanto tempo che pensavo che

Nelle notti insonni dentro me

«E questo mondo non fa più per me

E questo posto non fa più per me»

Quando il mondo cambiò lo sfondo

All’improvviso qua arrivasti te

E chi sei?

Mi dai e tutto quello che non ho

Le nubi volan come foglie fra i cieli scarlatti

E il buio cola come olio fra strade e palazzi

Invade e tinge i dettagli col nero

I ritagli di cielo ritratti sul vetro

Ed ogni cosa muta forma quando cala il sole

O forse proprio muta forma e non sono le ombre

E la città che ora chiude i suoi occhi

Le luci fra i blocchi, fioriscono Echinopsis

E Chiara gira e no non riesce a dormire

Là nell’ansia che le cresce lei esce in cortile

E là alle 2 del mattino cerca un’anima affine

Le vie buie e il destino che ne mesce le vite

Lei vaga sola tra i solchi di viali e luci

Gli assoli dei lampi, liuti chiassosi, richiami muti

Dove buio cupo gravita sui muri

Sale col fumo e ingravida le nubi

E Chiara avanza, ogni tanto s’incanta

La strada la guarda e le parla di panta rei

Attende l’alba ed un’anima calda

Che sappia cullarla e portarla alla fase REM

Guarda le luci alle finestre e suona i campanelli

Lei parla al popolo del regno dei rimasti svegli

Entra nel caldo degli interni degli appartamenti

E c'è una folla di diversi tutti ad occhi aperti

È tanto tempo che pensavo che

Nelle notti insonni dentro me

«E questo mondo non fa più per me

E questo posto non fa più per me»

Quando il mondo cambiò lo sfondo

All’improvviso qua arrivasti te

E chi sei?

Mi dai e tutto quello che non ho

Ora c'è un lume là in terrazza tra le case nuove

E dall’interno una ragazza canta mentre piove

Ha in braccio la sua bimba, l’allatta ogni due ore

Mette le bucce delle arance sul termosifone

C'è un vento forte che parla alle tegole

Là dietro alle tende una donna che attende

Ne aspetta il marito partito a settembre

Quindi cuce fino all’alba poi disfa Penelope

Passato il ponte c'è una luce in fuga da un balcone

Dentro alla casa c'è un pittore che dipinge ore

Lei non c'è più da luglio e lui la vede al buio

E prende sonno solamente quando torna il sole

Una finestra illuminata al terzo piano in centro

Una ragazza assiste il padre con lo sguardo perso

Una carezza sulla guancia li riporta al tempo

Di quando lui la sollevava ridendo

E ancora cento poi mille di queste luci

Quei barlumi dietro agli usci rinchiusi nei loro gusci sono

Moltitudini di-di-di solitudini che attendono

Un’alba che scaldi e li illumini

Poi giunse quella strada con gli occhi di rugiada

E lei lo vide che suonava in metropolitana

«Tu attraversa le notti con me»

E mentre lui cantava il buio diradava

Sai la notte è una lotta, è una forma di arte

Che ognuno combatte per trarne, farne parte

La Luna in contatto con tante, quante altre

Lei chiude il suo viaggio fra braccia calme e calde

E chiudere gli occhi e dormire all’istante

E non le serve più un farmaco o un mare di carte

E non le serve un oppiaceo a sedare le ansie

Ora le basta un abbraccio ed un paio di palpebre

È tanto tempo che pensavo che

Nelle notti insonni dentro me

«E questo mondo non fa più per me

E questo posto non fa più per me»

Quando il mondo cambiò lo sfondo

All’improvviso qua arrivasti te

E chi sei?

Mi dai e tutto quello che non ho

È tanto tempo che pensavo che

Nelle notti insonni dentro me

«E questo mondo non fa più per me

E questo posto non fa più per me»

Quando il mondo cambiò lo sfondo

All’improvviso qua arrivasti te

E chi sei?

Mi dai e tutto quello che non ho

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