Storia di Laura - Murubutu, Dia

Storia di Laura - Murubutu, Dia

Год
2019
Язык
`Itāļu`
Длительность
245830

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Dziesmas vārdi " Storia di Laura "

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Storia di Laura

Murubutu, Dia

Fu cosi guardando lei, che il mare si arrestò

Ora non sente, niente più niente, neanche le onde che fermò

Il signor padre strinse il nodo della cravatta

Lustrò ogni placca d’oro di ogni medaglia sulla giacca

Sulla tasca bianca il noto logo della croce di Malta

La divisa della marina gli garantiva un’aura sacra

Laura bambina lo guardava, ammirava come una statua

Per lei il padre era l’unico dio, il suo super io

Dopo che la madre era morta quando lei era nata

Lei non aveva che lui, lui non aveva che lei, nessun’altra

Lui alto ammiraglio al capo di una grande fregata

Quando col palmo caldo le accarezzava la guancia

Diceva: «Sapessi quanto la ho amata, sapessi…

Aveva i tuoi occhi, le tua ciglia, le tua labbra vermiglie da fata»

Nella vita del padre solo la figlia e la nave

Il resto valori da immolare alla morale militare, c'è che

In certi uomini di mare le frontiere si delineano e creano

Il suo cuore era un eremo, una scogliera a picco sull’oceano

Fu cosi guardando lei che il mare si arrestò

Ora non sente, niente più niente, neanche le onde che fermò

Fu cosi guardando lei che il mare si arrestò

Ora non sente, niente più niente, niente più niente

Ma Laura crebbe bella come una dea pagana

Portava vestiti di organza e fiandra, profumava di mandorla amara

Suo padre la voleva al meglio, specchio su terre e mari

L’unica figlia, suo riflesso perfetto, inarrivabile ai mortali

Perciò chiunque fosse che osasse corteggiarla

Veniva smarrito a due mani come le mosche nell’aria

Per lei nessuno era all’altezza di suo padre

E per suo padre nessuno era all’altezza della sua Laura

Ma un giorno di brina, nel clima di una prima mattina

Laura si presentò al braccio di un adone in divisa della marina

Un ufficiale con occhi d’acqua che promise amore

Aveva il bel fare e l’eleganza delle uose nuove

Laura gli disse di sì, sognava una nuova vita

Quando il padre glielo impedì al mattino era già sparita

Dopo un mese tornò sconfitta, negli occhi una scritta:

Per quanto bello l’amore di quello era tutto una finta

Tornò più morta che viva a testa china alla stessa vita

Non aveva più lo sguardo d’incanto di Laura bambina

Passata da una vita da bimba a una vita da vinta

Nessuno capì come sarebbe finita, tutti capirono che era incinta

Il padre non volle sentire ragione «Ora trova un padre al bastardo!

Lo crescerai sola in casa lontana da ogni sguardo!

Sarà il frutto amaro del disonore, la malaerba in casa e tu:

La bandiera a mezz’asta di un cargo al largo!»

Lo udirono spaccare ogni specchio, parlare del male

L’uomo era vecchio: non sapeva dominarsi né comandare

Lo videro incamminarsi e rinnegare il mare

Malediva sé stesso, la figlia, invocava il nome della madre

La ragazza non disse nulla, fuggì verso l’imbrunire

Tornò dopo un giorno col mondo stravolto nell’iride

Era andata da una mezzana, una mezza levatrice

Laura si era fatta ripulire così come si suole dire

Lei non disse niente e nessuno fece domande

Camminava lento, guardava distante le speranze

Stava in piedi poco tempo poi a stento sulle gambe

E poi si mise a letto e lo riempì nel mezzo di sangue

Il padre si chiuse in un silenzio d’onore, niente parole

E lei chiusa non volle parlare neppure al dottore

Aprì la bocca solo verso le ultime ore del sole

Quando morì chiamava solo: «Papà, papà» a bassa voce

Fu cosi guardando lei che il mare si arrestò

Ora non sente, niente più niente

Fu cosi guardando lei che il mare si arrestò

Ora non sente, niente più niente, niente più niente

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