Francesco Baracca - Sergio Endrigo

Francesco Baracca - Sergio Endrigo

Альбом
Collection: Sergio Endrigo [E noi amiamoci & Mari del Sud]
Год
2011
Язык
`Itāļu`
Длительность
212040

Zemāk ir dziesmas vārdi Francesco Baracca , izpildītājs - Sergio Endrigo ar tulkojumu

Dziesmas vārdi " Francesco Baracca "

Oriģinālteksts ar tulkojumu

Francesco Baracca

Sergio Endrigo

Era un antico mattino italiano

Con le mosche i papaveri il grano

Sembravano dipinti i contadini

Il sole il Po e gli eroici destini

Luglio milenovecentoqualcosa

All’improvviso dalla piana rugiadosa

Come l’acuto del tenore si stacca

L’aeroplano di Francesco Baracca

Vibrava forte l’uccello di tela

Leggero e fragile una vela

E si alzava a spirale in volo

Come un allegro valzer romagnolo

E di lassù la terra si mostrava

Come una donna felice gli si apriva

Senza timore e senza ritrosia

Scopriva la sua dolce geometria

E c’era Rimini c’era Riccione

E in fondo il Sud inesplorato meridione

E al Nord il rombo del cannone

Devastante come l’alluvione

E gli entrò nell’anima e nella mente

Quella sua Italia bella ed incosciente

E soffrì di gelosia guai a toccarla guai

A portarla via

E volò giù a giocare con la sorte

La gioventù non ha paura della morte

Non fu un duello non ci fu cavalleria

Ma un colpo basso della fanteria

E già perdeva quota la sua vita

Un fuoco d’artificio una cometa

Come un uccello ferito che cadendo

Diventa solo piume e vento e poi silenzio

Dice il poeta che morendo

La vita intera si rivede in un momento

I giochi le speranze le paure

I volti amati gli amici le avventure

Luglio millenovecentodiciotto

C’era un uomo che perdeva tutto

E l’Italia agraria e proletaria

Conquistava il primo asso dell’aria

Come un uccello ferito che cadendo

Diventa solo piume e vento e poi silenzio

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