Avgvsta Taurinorvm - S.O.S. CLIQUE, Raige, Shula

Avgvsta Taurinorvm - S.O.S. CLIQUE, Raige, Shula

Год
2008
Язык
`Itāļu`
Длительность
273720

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Avgvsta Taurinorvm

S.O.S. CLIQUE, Raige, Shula

Willie Peyote:

La gola gratta.

È freddo fuori e dentro l’auto si forma la cappa

Se fai su uno spino, giù il finestrino

La nebbia vuole sconvolgere, avvolgere Torino

È tutto soffice, da mordere.

È mia complice

Si isola lontana, la guardo dall’alto

E calmo, col palmo seguo il contorno del panorama

E si confondono in disordini di giorni

Loro dormono e tu dormi.

E il tuo respiro mi chiama

Mi culla e mi ama.

Lo sincronizzo con il mio

Spalanco le braccia, disegno il cristo di Rio

Addio non volgio dirlo, anche se molti lo fanno

Io ho capito dal mio primo anno quello che gli atri non sanno:

Che l’aria di qua influenza la mia identità

Il grigiore del suo cuore resta una necessità

Per queste sonorità impresse nel mio dna

Sos, Black City mantiene le sue promesse

Rit

No, non ne posso più.

Mi sento sempre più un estraneo tra di voi, e non passa.

Vivo la Torino che mangia il talento che le capita a tiro, schivo i suoi denti,

stringo la biro.

Siete tutti identici, io no, no, no, no, no

Raige:

Ogni mattina, indipendentemente dalla sera prima

E se c’ho Jenny nel letto vicina

Io mi alzo, apro la finestra e bacio il cielo di questa città

La mia puttana senza età

La ringrazio perche sa

Come togliermi spazio e me lo dà

Quando tutto è uno scazzo e non va

E io allora vi lascio alla guerra del Rap

Amo Torino quando l’aria è ghiacciata, in inverno pieno

Che non puoi fare a meno di una passeggiata

Amo Torino quando l’aria è frizzante

In estate, le persone incollate alle strade

Odio Torino e la sua aria pesante

Queste teste di cazzo mi hanno rotto le palle

Ogni istante che parlo è regalato

Per questo sono sempre distante, incazzato ed arrogante

Rit

No, non ne posso più.

Mi sento sempre più un estraneo tra di voi, e non passa.

Vivo la Torino che mangia il talento che le capita a tiro, schivo i suoi denti,

stringo la biro.

Siete tutti identici, io no, no, no, no, no

Shula:

2007, l’anno giusto per dirti quello che provo

Ci provo visto che se mi muovo tu sei il mio contorno

E sai già che ritorno se scappo.

Tu mi tieni in scacco

Ma tra i tuoi muri io a volte non mi ci ritrovo

Mi perdo in mezzo ai vicoli, mi perdo nei locali

E mi ritrovo con le stesse facce in posti tutti uguali

Rientriamo sempre agli stessi orari

Un’ora a letto e poi torniamo senza voglia ai nostri lavori precari

La proteggo con la testa, con il cuore e con l’orgoglio

Non voglio vederne il crollo fino a che non sarò morto

E se nel 2030 qualcuno la tormenta

Saprà fin da adesso che ci avrà sempre tutti contro

Saprà che sarò pronto a difenderne la storia

Finchè ne avrò la voglia, finchè ne avrò memoria

Finchè non capirete

Che la rabbia che Torino covava ora è esplosa

Rit

No, non ne posso più.

Mi sento sempre più un estraneo tra di voi, e non passa.

Vivo la Torino che mangia il talento che le capita a tiro, schivo i suoi denti,

stringo la biro.

Siete tutti identici, io no, no, no, no, no

La ringrazio perche sa

Come togliermi spazio e me lo da

Quando tutto è uno scazzo e non va

E io allora vi lascio alla guerra del Rap

La ringrazio perché sa

Come togliermi spazio e me lo da

Quando tutto è uno scazzo e non va

E io allora vi lascio.

Io no, no, no, no, no

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