Canzone Dei Dodici Mesi - Francesco Guccini

Canzone Dei Dodici Mesi - Francesco Guccini

Альбом
Radici
Год
2006
Язык
`Itāļu`
Длительность
419260

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Canzone Dei Dodici Mesi

Francesco Guccini

Viene Gennaio silenzioso e lieve, un fiume addormentato

Fra le cui rive giace come neve il mio corpo malato, il mio corpo malato…

Sono distese lungo la pianura bianche file di campi

Son come amanti dopo l’avventura neri alberi stanchi, neri alberi stanchi…

Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino, ma nei convitti e in piazza

Lascia i dolori e vesti da Arlecchino, il carnevale impazza, il carnevale

impazza…

L’inverno è lungo ancora, ma nel cuore appare la speranza

Nei primi giorni di malato sole la primavera danza, la primavera danza

Cantando Marzo porta le sue piogge, la nebbia squarcia il velo

Porta la neve sciolta nelle rogge il riso del disgelo, il riso del disgelo…

Riempi il bicchiere, e con l’inverno butta la penitenza vana

L’ala del tempo batte troppo in fretta, la guardi, è già lontana, la guardi,

è già lontana…

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia

Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale

La mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare

Con giorni lunghi al sonno dedicati il dolce Aprile viene

Quali segreti scoprì in te il poeta che ti chiamò crudele, che ti chiamò

crudele…

Ma nei tuoi giorni è bello addormentarsi dopo fatto l’amore

Come la terra dorme nella notte dopo un giorno di sole, dopo un giorno di sole.

Ben venga Maggio e il gonfalone amico, ben venga primavera

Il nuovo amore getti via l’antico nell’ombra della sera, nell’ombra della sera.

Ben venga Maggio, ben venga la rosa che è dei poeti il fiore

Mentre la canto con la mia chitarra brindo a Cenne e a Folgore, brindo a Cenne

e a Folgore…

Giugno, che sei maturità dell’anno, di te ringrazio Dio:

In un tuo giorno, sotto al sole caldo, ci sono nato io, ci sono nato io…

E con le messi che hai fra le tue mani ci porti il tuo tesoro

Con le tue spighe doni all’uomo il pane, alle femmine l’oro, alle femmine l’oro.

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia

Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale

La mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare…

Con giorni lunghi di colori chiari ecco Luglio, il leone

Riposa, bevi e il mondo attorno appare come in una visione, come in una visione.

Non si lavora Agosto, nelle stanche tue lunghe oziose ore

Mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore, di vino e di calore…

Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull' età

Dopo l' estate porta il dono usato della perplessità, della perplessità…

Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità

Come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità…

Non so se tutti hanno capito Ottobre la tua grande bellezza:

Nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza, prepari mosto e

ebbrezza…

Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono nubi pazze

Lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse, fumano nubi basse…

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia

Diverso tutti gli anni, e tutti gli anni uguale

La mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare…

Cala Novembre e le inquietanti nebbie gravi coprono gli orti

Lungo i giardini consacrati al pianto si festeggiano i morti, si festeggiano i

morti…

Cade la pioggia ed il tuo viso bagna di gocce di rugiada

Te pure, un giorno, cambierà la sorte in fango della strada, in fango della

strada…

E mi addormento come in un letargo, Dicembre, alle tue porte

Lungo i tuoi giorni con la mente spargo tristi semi di morte, tristi semi di

morte…

Uomini e cose lasciano per terra esili ombre pigre

Ma nei tuoi giorni dai profeti detti nasce Cristo la tigre, nasce Cristo la

tigre…

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia

Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale

La mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare

Che non sai mai giocare, che non sai mai giocare

Che non sai mai giocare, che non sai mai giocare…

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