Figli di nessuno (Amianto) - Fabrizio Moro, Anastasio

Figli di nessuno (Amianto) - Fabrizio Moro, Anastasio

  • Izlaiduma gads: 2019
  • Valoda: Itāļu
  • Ilgums: 3:28

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Dziesmas vārdi " Figli di nessuno (Amianto) "

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Figli di nessuno (Amianto)

Fabrizio Moro, Anastasio

Scrivere, trascrivere la vita

Segnare il tuo passaggio con un coltello

Spinto a forza sopra ad ogni tua ferita

Guardare con gli occhi che bruciano

Mentre un giorno sorge o va in frantumi

Sentirsi dire: «Merda, smetti, smetti, smetti»

Di fare quello che fai

Di dire quello che vuoi

Tu non devi giudicare mai nessuno

Se non vivi i cazzi suoi

Se non sai che nei talloni sono nate le vesciche

Per la strada fatta a piedi

Che ogni metro di successo ha un caro prezzo

Noi siamo in mezzo

Fra una partenza ed un traguardo che si è infranto

Noi siamo corpi nell’amianto

Rispetto a te pezzo di fango siamo vivi

Affamati e nel digiuno

Noi siamo figli di nessuno

Noi siamo figli di nessuno

Noi siamo figli di nessuno

Figli di depressione nel bene e nel male

Di odio e rabbia nei confronti di ogni forma istituzionale

Lasciati a giocare fra le pecore fuori casa, soli

Figli di madri fragili, insicure e un po' volubili

Figli di sette Peroni fredde alla vigilia di Natale

Di percorsi di recupero per alcolismo adolescenziale

Di porte chiuse in faccia

Di «le faremo sapere»

Di panni stesi la notte mentre ripeti

Che ti sei rotto il cazzo

Noi siamo in mezzo

Fra la purezza e l’inquietudine di un santo

Noi siamo corpi nell’amianto

Rispetto a te pezzo di fango siamo vivi

E tu non sei opportuno

Noi siamo figli di nessuno

Noi siamo figli di nessuno

Benvenuto al mondo, stronzo, piangi, bravo

Fallo oggi che domani festeggiamo

E piangi ancora col cordone e non parli

Domani c’hai vent’anni con i tarli nella testa

E con la voglia di far festa con i compagni

E sono trent’anni, pensa

Scrivi trenta con il dito sulla condensa

Io che non ho mai capito cosa compensa

Questo vuoto sconfinato

Sento puzza di bruciato nella mia testa

Imbucato nella mia festa

Vado via presto, ma suvvia resta

Voglio solo prender fiato nella tempesta

Ma noi figli ci viviamo nella tempesta

Siamo soli nella tempesta

E dimmi cosa resta

Quando cala il vento dimmi cosa resta

Giorni migliori arriveranno

Lascio parlare tutti quelli che non sanno

Giorni più duri, io non mi spezzo

La mia bellezza nasce dal vostro disprezzo

Noi siamo in mezzo

Fra una partenza ed un traguardo che si è infranto

Noi siamo corpi nell’amianto

Rispetto a te pezzo di fango siamo vivi

Affamati e nel digiuno

Noi siamo figli di nessuno

Noi siamo figli di nessuno

Noi siamo figli di nessuno

Figli, figli, figli, figli, figli

Noi siamo figli di nessuno

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