Il secondo verso - Dj Fastcut, mask, Wiser

Il secondo verso - Dj Fastcut, mask, Wiser

Год
2018
Язык
`Itāļu`
Длительность
241710

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Il secondo verso

Dj Fastcut, mask, Wiser

«Perchè sono salito quassù?

Chi indovina?»

«Per sentirsi alto!»

«No!

Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre

guardare le cose da angolazioni diverse

E il mondo appare diverso da quassù.

Non vi ho convinto?

Venite a vedere voi stessi.»

Come sto?

Beh, ora meglio, grazie

A quelle nottate in cui ero sveglio e le ansie a strozzare il fiato come le

disgrazie

In para per ogni idea che si aggirava

Ma erano blocchi mentali infami, un po' come le distanze

C'è spazio, siediti qui, fai compagnia al massimo

Scopri che panico e follia non affascinano

Dipingo astratto un me drastico

Il classico risultato non ha il sapore di ciò che mastico

Perché darsi contro quando si stringe la morsa

Fermar la mente scossa e usare il doppio della forza

È chiaro che per farlo tocca sbatter la capoccia

Ed io per quanto l’ho sbattuta ho fatto il callo sulle ossa

I consigli ricevuti li ho apprezzati, non seguiti

Tengo sempre in mente i nomi dei fratelli perseguiti

Provassi a disegnare ciò che ho visto per la city

Non basterebbero colori né fogli infiniti

Quando mi chiedono con il sorriso «come stai?»

A me che un giorno buono nella vita proprio mai

Sorrido rispondendo con un «bene, dai»

Rimango in piedi, non importa quante me ne dai

Ti chiedono con il sorriso «come stai?»

A te che un giorno buono nella vita proprio mai

Sorridi rispondendo con un «bene, dai»

Rimani in piedi, non importa se le prenderai

Disegno con dei suoni perché qui non c'è un colore

Così che possa avere il quadro della situazione

La mano dà tremore

Ma nonostante questo provo spesso a dare ad ogni gesto la sua dimensione

Ad ogni pennellata data è una risata fatta

La lacrima che ho speso per sfogare la mia rabbia

Un’onda che cancella ciò che ho scritto sulla sabbia

Il tesoro che ho trovato senza aiuto di una mappa

Nemmeno bado a ciò che provo quando tiro linee

Come chi non prova più niente quando tira linee

La differenza tra la vita e morte qui è sottile

Il punto di rottura lo si tocca col soffrire

Credevo troppo poco in me ed ora, beh, no

Perché ho combattuto demoni interni come Rimbaud

Se mi domandi chi sono io ancora non lo so

Ma combatto fino al giorno in cui forse lo capirò

Quando mi chiedono con il sorriso «come stai?»

A me che un giorno buono nella vita proprio mai

Sorrido rispondendo con un «bene, dai»

Rimango in piedi, non importa quante me ne dai

Ti chiedono con il sorriso «come stai?»

A te che un giorno buono nella vita proprio mai

Sorridi rispondendo con un «bene, dai»

Rimani in piedi, non importa se le prenderai

Scrivo 'sta strofa, 38 di febbre il 28 dicembre

E l’ansia dei 28 si sente

Non sono più il bambino bravo con in mano i pastelli

Ora ho le mani in pasta e no che non mi bastano quelli

Vorrei tornare a quando il dramma era un ginocchio sbucciato

Non chiudo occhio da giorni, mi pare un gioco truccato

Una sorta di Tetris che non conosce mai fine

Eppure di incastri ne ho fatti, penso che sai che vuol dire

Do concime alla mia terra così coltivo

La stanchezza la avverto, ma continuo

C'è che chiede: «Willy i testi li scrivi a penna o a matita?»

Invece scrivo al PC, pensa che merda la vita

Ad ogni modo resto in piedi, non sono sconfitto

Più forte di ogni tua guerra, resisto ad ogni conflitto

E se mi chiedi qui con il sorriso «come stai?»

Il secondo verso è il pezzo che ti ascolterai

Quando mi chiedono con il sorriso «come stai?»

A me che un giorno buono nella vita proprio mai

Sorrido rispondendo con un «bene, dai»

Rimango in piedi, non importa quante me ne dai

Ti chiedono con il sorriso «come stai?»

A te che un giorno buono nella vita proprio mai

Sorridi rispondendo con un «bene, dai»

Rimani in piedi, non importa se le prenderai

Quando mi chiedono con il sorriso «come stai?»

A me che un giorno buono nella vita proprio mai

Sorrido rispondendo con un «bene, dai»

Rimango in piedi, non importa quante me ne dai

Ti chiedono con il sorriso «come stai?»

A te che un giorno buono nella vita proprio mai

Sorridi rispondendo con un «bene, dai»

Rimani in piedi, non importa se le prenderai

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